Ninì, 14.12.2002

Quando da ragazzi
facevamo uno scherzo a qualcuno,
tu eri quello che si dispiaceva.
E se adesso sembra facile dire
che avevi il cuore tenero,
noi lo sapevamo già,
ed abbiamo sempre saputo
quanto fosse difficile vivere così
in un mondo che se ne frega,
che non si guarda mai indietro.
Le tue cicatrici erano bellissime
e ci hanno insegnato che la bellezza
altro non è che portare con orgoglio
la propria dolcezza e verità.
Noi siamo cresciuti insieme,
parlando del futuro,
scherzando con la vita
come giovani folletti vittoriosi.
E l'abbiamo fatto insieme:
abbiamo viaggiato,
appeso cappelli al muro,
distrutto motorini,
siamo andati alle feste insieme
e siamo tornati a casa insieme,
abbiamo creduto di avere capito
e poi ogni tanto abbiamo capito davvero,
ci siamo giocati la scuola negli anni ottanta,
ci siamo aiutati,
senza dircelo,
forse senza saperlo,
abbiamo pianto insieme e,
insieme, abbiamo ascoltato la musica,
ci siamo innamorati insieme
e ne abbiamo discusso,
oh, quanto ne abbiamo discusso…
Ci siamo salutati tante volte,
ma non abbiamo imparato a dirci Addio,
ed è per questo che adesso
tutto sembra assurdo e senza senso,
così come senza senso
è questa sedia
vuota
in mezzo a noi.
Noi Ti abbiamo voluto bene
e Tu hai voluto bene a Noi,
gli altri non sapranno mai
quel che si sono persi…..

Andrea